Quarant’anni fa il primo trapianto di cuore, nel 2024 il record: sono stati 413. L’Italia un’eccellenza mondiale

Il 13 e 14 novembre 1985, la medicina italiana ha segnato una pietra miliare con il primo trapianto di cuore effettuato a Padova. Un intervento che ha aperto la strada a una nuova era per la cardiologia e per i pazienti affetti da gravi patologie cardiache. Ilario Lazzari, il primo ricevente, ha vissuto per sette anni dopo l’operazione, prima di perdere la vita a causa di un’infezione da HIV. Questo evento, sebbene tragico, ha gettato le basi per un progresso significativo nel campo dei trapianti in Italia.

Un Balzo in Avanti: Record di Trapianti nel 2024

Oggi, il panorama dei trapianti di cuore in Italia è in continua evoluzione. Nel 2024, il numero di trapianti ha raggiunto il record di 413 interventi, segnando un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Questo dato, sebbene incoraggiante, si scontra con una realtà preoccupante: le liste d’attesa per ricevere un trapianto superano gli 800 pazienti, evidenziando la crescente necessità di donazioni di organi.

Il Ruolo del Sistema Informativo Trapianti

Dal 2002, il Sistema Informativo Trapianti ha svolto un ruolo cruciale nel facilitare oltre 7 mila interventi. Questo sistema ha migliorato la gestione delle donazioni e dei trapianti, rendendo il processo più efficiente e trasparente. Tuttavia, nonostante i progressi, la domanda di organi continua a superare l’offerta, rendendo fondamentale il consenso alla donazione da parte dei cittadini.

Un’Età Media in Aumento

Un altro aspetto da considerare è l’aumento dell’età media sia dei donatori che dei riceventi. Negli ultimi anni, i medici hanno osservato un cambiamento demografico che ha portato a una maggiore complessità nei trapianti. Questo fenomeno richiede una maggiore attenzione nella selezione dei candidati e nella gestione post-operatoria, per garantire il miglior esito possibile.

Modalità di Intervento Innovativa

Una delle modalità di intervento che sta guadagnando popolarità è quella dei “donatori a cuore fermo”. Questa tecnica, che consente di utilizzare cuori da donatori che non presentano battito cardiaco al momento del prelievo, offre nuove opportunità per aumentare il numero di organi disponibili e, di conseguenza, il numero di trapianti effettuabili.

La Voce degli Esperti

Giuseppe Feltrin, esperto nel campo dei trapianti, sottolinea l’importanza del consenso alla donazione per affrontare la crescente lista d’attesa. “Ogni donazione può fare la differenza nella vita di un paziente”, afferma Feltrin, evidenziando come una maggiore consapevolezza e educazione sul tema possa contribuire a salvare vite.

Un Esempio di Speranza

Tra i successi della chirurgia cardiaca in Italia, spicca la storia di Gian Marco Taricco, il secondo trapiantato, che detiene il record di longevità con un “cuore nuovo” in Europa. Operato il 18 novembre 1985, Taricco ha dimostrato che con le giuste cure e supporto, è possibile vivere una vita piena e attiva anche dopo un trapianto di cuore.

In conclusione, il trapianto di cuore in Italia ha compiuto passi da gigante dal 1985, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Con un numero crescente di trapianti e una crescente consapevolezza sull’importanza della donazione, c’è speranza per molti pazienti in attesa di un nuovo inizio. La sfida ora è quella di continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e di ottimizzare il sistema per ridurre le liste d’attesa e migliorare la qualità della vita di chi vive con un cuore malato.


Immagine di copertina e fonte della notizia: Leggo