La recente decisione dell’Istituto Einaudi di Ferrara ha scatenato un acceso dibattito tra genitori, studenti e membri della comunità educativa. La preside Marianna Fornasiero ha infatti annunciato che la partecipazione alla gita scolastica sarà riservata esclusivamente agli studenti che raggiungono una media di almeno 7, un criterio che ha sollevato interrogativi sulla sua equità e sull’impatto che avrà sugli alunni.
Le motivazioni dietro la scelta
La decisione della preside si basa su criteri che la stessa definisce “finanziari e oggettivi”. Secondo Fornasiero, la gita scolastica rappresenta un costo significativo per l’istituto e per le famiglie, e pertanto è necessario garantire che vi partecipino solo quegli studenti che dimostrano un impegno costante nel loro percorso di studi. La preside ha spiegato che la media finale scolastica è un indicatore di responsabilità e dedizione, e che l’istituto vuole premiare gli alunni che si sono distinti per il loro rendimento.
Regole di accesso alla gita
Oltre alla media del 7, la decisione include ulteriori criteri di esclusione. Gli studenti che hanno ricevuto provvedimenti disciplinari o che presentano un voto di comportamento inferiore a 8 non potranno partecipare alla gita. Queste regole sono state pensate per promuovere un ambiente scolastico positivo, ma hanno sollevato interrogativi sulla loro applicabilità e sull’impatto sulle dinamiche relazionali tra studenti.
Le reazioni della comunità
La decisione ha generato una forte reazione tra i genitori, molti dei quali si sentono preoccupati per l’equità di tali criteri. Alcuni ritengono che la media scolastica non possa essere l’unico parametro per determinare il valore di un’esperienza educativa come una gita. “Non si può ridurre il valore di un’esperienza di crescita a un semplice numero”, afferma una madre di uno studente escluso. “La gita scolastica dovrebbe essere un’opportunità per tutti, non solo per chi ha voti alti”.
- Critiche sulla selettività: Alcuni genitori sostengono che la decisione favorisce gli studenti più privilegiati, che hanno accesso a risorse e supporto extra per migliorare i loro voti.
- Impatto sulla motivazione: Altri temono che l’esclusione possa demotivare gli studenti con difficoltà, creando un senso di inferiorità e divisione tra i compagni.
- Richiesta di revisione: Un gruppo di genitori ha già avviato una petizione per chiedere una revisione della decisione, proponendo criteri alternativi che tengano conto delle circostanze individuali degli studenti.
Conclusioni e prospettive future
La polemica sollevata dalla decisione della preside Fornasiero mette in luce una questione più ampia riguardo l’equità e l’inclusività nelle scuole. Mentre l’istituto Einaudi si prepara a difendere la propria posizione, è chiaro che il dibattito è destinato a continuare. La comunità educativa dovrà trovare un equilibrio tra il riconoscimento del merito e l’importanza di garantire opportunità per tutti gli studenti, indipendentemente dal loro rendimento accademico. La speranza è che si arrivi a una soluzione che possa soddisfare le esigenze di tutti, senza escludere nessuno dalla possibilità di vivere esperienze formative fondamentali come quelle offerte dalle gite scolastiche.




