Il 17 novembre 2025 la Corte dei conti (Sezione centrale di controllo di legittimità) non ha concesso il visto né la registrazione al decreto (1° agosto 2025, n. 190) che approva il III atto aggiuntivo alla convenzione del 2003 tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e la Stretto di Messina S.p.A. (concessionaria del collegamento stabile Calabria–Sicilia). Si tratta di un passaggio amministrativo chiave per aggiornare il rapporto tra amministrazione e concessionaria in vista dell’avanzamento dell’opera.
Il provvedimento nel dettaglio
- Il diniego riguarda l’atto aggiuntivo che avrebbe dovuto aggiornare la convenzione originaria, allineandola al quadro normativo più recente.
- La Corte ha precisato che le motivazioni complete della decisione saranno pubblicate con apposita deliberazione entro 30 giorni.
- Il provvedimento è connesso allo stop già arrivato a fine ottobre su un atto precedente legato alla delibera CIPESS di agosto 2025 (finanziamento/approvazione del progetto esecutivo).
Perché è importante
Senza visto e registrazione, l’aggiornamento della convenzione resta bloccato. In concreto:
- Slittano gli step successivi dell’iter (perfezionamento del rapporto concessorio aggiornato, eventuali adempimenti finanziari e operativi).
- Restano aperte le questioni segnalate dalla stessa Corte nei passaggi precedenti: chiarezza sulle coperture economiche, coerenza del quadro tecnico–ambientale, stime di traffico e sostenibilità, nonché il corretto uso degli strumenti di urgenza/“interesse strategico”.
La cornice normativa
Il percorso di riattivazione del progetto fa riferimento al DL 35/2023 (convertito in L. 58/2023), che ha rimesso in moto la società concessionaria e gli atti collegati. L’atto ora bocciato dalla Corte mirava a rendere coerente la convenzione con le novità normative e con il cronoprogramma aggiornato dell’opera.
Le reazioni politiche
- Governo: Matteo Salvini ha parlato di “nessuna sorpresa”, definendo lo stop una conseguenza tecnica del precedente diniego e ribadendo determinazione e fiducia nell’opera: i tecnici sarebbero al lavoro per sciogliere i nodi.
- Opposizioni: le forze di minoranza hanno definito grave la decisione, sostenendo che il quadro di spesa e di legittimità resti non convincente e chiedendo di fermare il progetto.
Cosa succede adesso
Nell’immediato si attendono:
- La delibera motivata della Corte con le ragioni puntuali del diniego.
- Le contromisure del MIT e della concessionaria (eventuali integrazioni tecniche e finanziarie, rimodulazione di atti e allegati).
- Un possibile ri-calendario dell’iter amministrativo, con impatto su tempi e costi del progetto.
Cronologia essenziale
- Agosto 2025: delibera CIPESS su progetto e risorse.
- 1° agosto 2025: MIT adotta il decreto n. 190 sul III atto aggiuntivo alla convenzione (MIT–Stretto di Messina S.p.A.).
- Fine ottobre 2025: primo diniego della Corte su un atto collegato alla delibera CIPESS.
- 17 novembre 2025: la Corte nega il visto anche al decreto sul III atto aggiuntivo.
- Entro 30 giorni: attese le motivazioni ufficiali della Corte.
In sintesi
Il nuovo stop della Corte dei conti congela l’aggiornamento della convenzione, nodo indispensabile per far avanzare l’iter del Ponte. La palla passa ora a MIT e concessionaria, chiamati a sanare i rilievi e a dimostrare la solidità giuridico–finanziaria e tecnico–ambientale dell’opera. Sullo sfondo, un confronto politico acceso e la necessità di maggiore trasparenza su costi, benefici e sostenibilità del progetto.




