Trump voleva che la visita di Bin Salman fosse visita storica. Cosa ha avuto e cosa ha dato

La recente visita di Mohammed bin Salman, il principe ereditario saudita, a Washington ha suscitato grandi aspettative, sia in America che nel resto del mondo. L’incontro con il presidente Donald Trump, avvenuto dopo un lungo intervallo dal 2018, ha riacceso i riflettori su una relazione diplomatica complessa e controversa, segnata dall’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Questo incontro, atteso come storico, ha offerto l’opportunità di esplorare le dinamiche geopolitiche attuali e le prospettive future per la regione mediorientale.

Un ritorno significativo

Mohammed bin Salman non metteva piede alla Casa Bianca dal 2018, anno in cui il mondo intero aveva assistito con orrore all’omicidio di Khashoggi, un evento che aveva messo a dura prova le relazioni tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita. Nonostante le pressioni internazionali, Trump ha difeso il principe ereditario, minimizzando l’importanza del caso e definendo Khashoggi come un personaggio controverso. Questa posizione ha suscitato critiche, ma ha anche messo in evidenza l’interesse strategico degli Stati Uniti nel mantenere buone relazioni con Riyad.

Investimenti e alleanze strategiche

Durante l’incontro, la delegazione saudita ha promesso miliardi di dollari di investimenti negli Stati Uniti, un gesto che sottolinea l’importanza economica della partnership. Inoltre, bin Salman ha ribadito il suo impegno per gli Accordi di Abramo, un’iniziativa che ha visto la normalizzazione delle relazioni tra Israele e diversi paesi arabi. Questo sviluppo rappresenta un cambiamento significativo nel panorama geopolitico, e Trump ha messo in evidenza i benefici che gli Stati Uniti possono trarre da tali alleanze, in particolare nel settore della tecnologia e dell’energia nucleare.

La questione israeliana e palestinese

Un tema cruciale emerso durante l’incontro è stato il potenziale per una normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele. Bin Salman ha espresso interesse in questo processo, ma ha chiarito che qualsiasi passo in avanti deve essere subordinato alla creazione di uno stato palestinese. Questa posizione potrebbe rappresentare un punto di svolta nelle relazioni israelo-arabe, ma resta da vedere come sarà ricevuta a livello internazionale.

Il piano per Gaza e il consenso internazionale

Il piano per Gaza, presentato come parte della strategia di normalizzazione, ha ricevuto un ampio consenso internazionale. Questo consenso è stato facilitato dall’astensione di Russia e Cina nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, segnando una potenziale apertura per una cooperazione più ampia nella regione. Tuttavia, la questione rimane complessa e delicata, con molteplici attori coinvolti e interessi divergenti.

La vendita di F-35 e la superiorità israeliana

Un altro tema controverso emerso dall’incontro è la possibile vendita di aerei F-35 all’Arabia Saudita, una mossa che potrebbe compromettere il principio di superiorità militare israeliana nella regione. Questa decisione, se attuata, potrebbe scatenare reazioni forti da parte di Israele e dei suoi alleati, sollevando interrogativi sulla stabilità della sicurezza regionale.

Conclusioni

La visita di Mohammed bin Salman a Washington rappresenta un capitolo significativo nella storia delle relazioni tra Stati Uniti e Arabia Saudita. Mentre Trump ha enfatizzato i benefici economici e strategici di questa alleanza, le questioni morali e geopolitiche rimangono sul tavolo. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi futuri, consapevole che le decisioni prese oggi avranno ripercussioni durature per la stabilità della regione e oltre.


Immagine di copertina e fonte della notizia: Il Foglio