Violenza sulle donne, Roccella: “Nessun legame tra educazione sessuale a scuola e calo violenze”

Il 21 novembre 2025, alla Camera dei Deputati, si è tenuta una conferenza internazionale di alto livello dedicata al contrasto del femminicidio. Tra gli interventi, quelli della ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Eugenia Roccella e del ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Cosa ha detto Roccella

Roccella ha sostenuto che non esista una correlazione tra educazione sessuo-affettiva a scuola e diminuzione delle violenze contro le donne, citando come esempio la Svezia (“più educazione sessuale ma non meno violenze/femminicidi”). Ha aggiunto che in Italia si registra una “piccola diminuzione” dei casi e che la priorità debba essere capire quali strumenti risultino davvero efficaci, evitando approcci ideologici.

Cosa ha detto Nordio

Nordio ha offerto una lettura storico-antropologica: il maschilismo sarebbe il portato di una lunga “legge del più forte”, con una resistenza che permane “nel subconscio, nel codice genetico” del maschio. Per questo, ha concluso, servono interventi su più livelli: leggi, repressione, prevenzione ed educazione.

Le reazioni politiche

Le opposizioni hanno contestato duramente le posizioni dei due ministri. La responsabile Scuola del PD Irene Manzi ha definito le parole di Roccella “fuorvianti e non supportate dai dati”; Elisabetta Piccolotti (Alleanza Verdi e Sinistra) ha parlato di impostazione “oscurantista”; Chiara Appendino (M5S) ha accusato la ministra di togliere basi all’educazione al rispetto e al consenso; Maria Elena Boschi (Italia Viva) ha definito “imbarazzanti” le dichiarazioni di entrambi.

Il cuore del dibattito

Le frasi hanno riacceso lo scontro su due questioni: quale sia l’efficacia dell’educazione sessuo-affettiva nella prevenzione della violenza e come raccontare (e contrastare) le radici culturali del maschilismo. Da un lato si insiste su misure tangibili (protezione, enforcement, strumenti giudiziari); dall’altro si rivendica il ruolo dell’educazione alle relazioni, al rispetto e al consenso come componente strutturale della prevenzione.

Cosa aspettarsi

Nelle prossime settimane il confronto politico e mediatico continuerà a concentrarsi su: eventuali iniziative legislative o linee guida su prevenzione ed educazione; l’aggiornamento dei dati su femminicidi e violenze; il bilanciamento tra repressione, servizi di protezione e percorsi educativi nelle scuole.


Immagine di copertina e fonte della notizia: L’Espresso