Welfare, nelle Pmi fringe benefit in crescita del 90% in un anno

Negli ultimi anni, il panorama delle piccole e medie imprese italiane ha subito una trasformazione significativa, in particolare per quanto riguarda l’adozione di fringe benefit. Questi vantaggi accessori, che comprendono rimborsi per spese di trasporto, buoni pasto e altri benefit non monetari, hanno visto una crescita esplosiva, con un incremento del 90% rispetto all’anno precedente. Questa tendenza non solo riflette un cambiamento nelle politiche aziendali, ma anche una crescente consapevolezza del valore del benessere dei dipendenti.

Crescita e Media dei Fringe Benefit

Secondo recenti studi, la media dei fringe benefit per dipendente è passata da 90 euro a 170 euro, segnando un netto aumento che testimonia l’impegno delle aziende nel migliorare la qualità della vita lavorativa. Questo cambiamento è accompagnato da un aumento dell’80% nell’ordine medio delle imprese che offrono questi vantaggi, suggerendo che sempre più datori di lavoro riconoscono l’importanza di investire nel proprio personale.

Settori in Crescita

Il settore manifatturiero emerge come il principale utilizzatore di fringe benefit, seguito dai servizi per le aziende. Questa predominanza è dovuta alla natura competitiva di questi settori, dove attrarre e mantenere talenti è fondamentale per il successo. Le piccole e medie imprese stanno quindi cercando di differenziarsi offrendo pacchetti di benefit che rispondano alle esigenze dei loro dipendenti.

Spese Concentrate su Necessità Essenziali

Un dato interessante è che oltre il 52% delle spese per fringe benefit si concentra su rimborsi per spesa e benzina. Questo trend indica un cambiamento nelle priorità dei dipendenti, che sempre più spesso utilizzano questi vantaggi per coprire spese essenziali. Le imprese, da parte loro, sembrano rispondere a questa richiesta, cercando di supportare i propri lavoratori in un contesto economico sempre più sfidante.

Spaccatura Territoriale

Nonostante la crescita generale dei fringe benefit, esiste una spaccatura territoriale significativa. Il 83% delle partite IVA che offrono fringe benefit si trova al Nord Italia, mentre solo il 10% è localizzato al Centro e un misero 7% al Sud. Questo divario solleva interrogativi sulle disparità economiche e sulle opportunità di sviluppo tra le diverse aree del paese. Le piccole e medie imprese del Sud, in particolare, potrebbero trarre vantaggio dall’adozione di politiche più inclusive in questo ambito.

Consapevolezza Imprenditoriale e Benessere dei Dipendenti

La crescente consapevolezza imprenditoriale riguardo all’importanza del benessere dei dipendenti si riflette in queste statistiche. Le aziende stanno comprendendo che investire nel benessere dei lavoratori non è solo un atto di responsabilità sociale, ma anche una strategia vincente per migliorare la produttività e ridurre il turnover. In un mondo del lavoro in continua evoluzione, le piccole e medie imprese che sapranno adattarsi a queste nuove esigenze saranno quelle che prospereranno.

Conclusione

In sintesi, la crescita dei fringe benefit nelle piccole e medie imprese italiane rappresenta un segnale positivo di evoluzione nel modo in cui le aziende si relazionano con i propri dipendenti. Sebbene ci siano ancora sfide da affrontare, in particolare in termini di disparità territoriali, il trend attuale suggerisce un futuro in cui il benessere dei lavoratori sarà sempre più al centro delle strategie aziendali.


Immagine di copertina e fonte della notizia: Il Sole 24 Ore